Scrive Daniele (nome di fantasia), 18 anni: “Sto vivendo l’incubo dell’esame di maturità. Incubo nel vero senso della parola, mi sono già sognato di trovarmi di fronte alla commissione e fare scena muta. Ammetto di non essere esattamente lo studente modello, i professori mi hanno sempre rimproverato di non dedicarmi abbastanza allo studio. Sinceramente non ho mai puntato a qualcosa di più della sufficienza, preferendo decisamente dedicare il mio tempo ad altro. Ora però l’ansia da maturità si fa sentire, la mole di materiale da ricordare è immensa, e non posso certo recuperare in questi giorni tutto quello che non ho fatto durante l’intero anno.
C’è qualche metodo più efficace di altri per prepararsi al meglio agli esami? Meglio se studio da solo o se mi trovo con altri compagni? E come evito di farmi prendere dal panico e fare scena muta come nel mio incubo? Grazie”.
La situazione di Daniele è condivisa da moltissimi studenti che tra pochi giorni inizieranno a sostenere gli esami di maturità. Secondo un recente sondaggio di skuola.net uno studente su quattro ha già avuto un incubo sull’esame di maturità, sognando di bloccarsi (36%) o di non ricordare nulla (29%) di fronte alla commissione durante l’esposizione orale. Ogni studente vive le proprie ansie in base alla preparazione scolastica e al temperamento personale.
In questo caso Daniele ammette chiaramente di aver studiato poco durante l’anno e di aver dedicato ad altro le proprie energie. Ora però è consapevole delle sue lacune e chiede consiglio sulle migliori strategie per prepararsi agli esami e per controllare l’ansia durante l’orale.
Innanzitutto è importante sottolineare che provare ansia, paura e fare incubi prima dell’esame di maturità è del tutto normale. Anzi, un certo grado di stress è fondamentale per attivare tutte le risorse disponibili e dunque poter affrontare al meglio una situazione importante. Inoltre sognare il risvolto più negativo possibile dell’esame è un modo per dare libero sfogo alle emozioni che di giorno vengono più o meno controllate. Ben venga quindi l’espressione delle proprie paure e preoccupazioni, che possono attivare negli studenti la necessità di organizzare lo studio e di sentirsi più sicuri.
Tuttavia l’ansia da esame di maturità non è legata solo alla paura per il giudizio sulla propria preparazione scolastica. Le prove sono temute anche dagli studenti più preparati. Molti ragazzi vivono l’esame come un severo giudizio sulle proprie capacità personali, e temono che una prestazione poco brillante possa in qualche modo incidere negativamente sul proprio futuro lavorativo e deludere le aspettative dei genitori.
Per affrontare in modo produttivo questa prova è fondamentale non perdere la fiducia nelle proprie capacità. In questo caso, Davide riconosce di non essersi dedicato molto allo studio durante l’anno. Proprio per questo è probabile che trovando ora la giusta concentrazione e sfruttando tutto il suo potenziale possa sostenere un buon esame. Sarebbe impensabile pretendere di recuperare in pochi giorni tutto il materiale trascurato nell’anno scolastico. Tuttavia con una buona organizzazione il ragazzo può riuscire a memorizzare i concetti fondamentali del programma di tutte le materie.
I professori conoscono bene i loro studenti, e durante le prove cercano di favorirli, non certo di metterli in difficoltà. Nell’esaminare Davide è probabile che i docenti vogliano assicurarsi che lo studente abbia appreso le nozioni di base, senza pretendere che la sua esposizione sia impeccabile e qualitativamente superiore alle sue migliori prove dell’anno. E’ perciò importante che Davide si concentri sulla preparazione, pianificando lo studio così da organizzare il tempo in modo ottimale. Sarebbe poco produttivo assimilare adesso un metodo di studio non consolidato per memorizzare i concetti fondamentali.
Il consiglio è di studiare da solo o in gruppo in base a quanto ha già sperimentato in passato. Un ottimo metodo per fissare in memoria pochi concetti chiave è quello di schematizzare, fare mappe concettuali, oppure utilizzare dei post-it da tenere sul muro della camera, così da averli sempre sott’occhio e poterli richiamare con facilità.
Il tempo dedicato allo studio deve comunque essere alternato a momenti di riposo e di svago. Non serve a nulla studiare dall’alba a notte fonda assumendo dosi eccessive di caffeina. Per far sedimentare nella memoria i concetti studiati il cervello ha assoluto bisogno di fasi di recupero. Dunque è importante non rinunciare allo sport o a qualche uscita con gli amici, magari progettando che cosa si farà insieme appena finiti gli esami.
Pensando al momento degli esami è consigliabile rispondere ad eventuali pensieri negativi che sottolineano i propri limiti con incitazioni di incoraggiamento, puntando sulla propria creatività che permetterà di fare maggiori collegamenti e mostrare più sicurezza. All’esame orale, nel caso in cui l’ansia diventi eccessiva ciascuno studente dovrebbe sentirsi libero di condividere la propria agitazione con i professori, considerandoli non nemici ma alleati pronti a tranquillizzare i ragazzi. Se dovesse capitare il cosiddetto “vuoto di memoria”, piuttosto che fare scena muta o azzardare una risposta casuale sarebbe preferibile chiedere cortesemente all’esaminatore di porre un’altra domanda.
Augurando un “in bocca al lupo” a tutti i maturandi, l’ultimo importante consiglio è quello di pianificare il periodo successivo all’esame all’insegna del divertimento e del relax, per poi riflettere con calma e lucidità sul proprio futuro.
Articolo pubblicato su AlessandriaNews.it in risposta a una domanda giunta in redazione per la rubrica “la psicologa risponde”